Dispense ECDL Gratis

Esami ECDL online, come funzionano? Hanno la stessa validità?

Da qualche tempo è possibile svolgere gli esami ECDL online, con una modalità riconosciuta da AICA stessa. Hanno la stessa validità di quelli in presenza.

Una piccola premessa: questo articolo sugli esami ECDL online nasce da una richiesta arrivatami attraverso i contatti di questo sito, che riporto in modo anonimo:

“Buongiorno volevo chiedere come poter fare per poter dare gli esami per ecdl it security e dattilografia e avere il punteggio che venga riconosciuto dal miur . Devo per forza fare il corso oppure posso studiare le sue dispense? e poi per dare gli esami come devo fare? Se invece dovessi fare il corso con esami online quali sono i siti piu’ validi? grazie”

Vado per ordine, anche perché buona parte delle risposte si trovano già sulle pagine del blog.
Iniziamo con il riconoscimento: ufficialmente esistono tre tipi di certificazione principale, cioè ECDL Base, ECDL Advanced e ECDL Expert, ma nessuna di queste prevede il riconoscimento di singoli esami (e francamente quello di dattilografia mi giunge nuovo). Ho già parlato dei livelli di certificazione nel dettaglio in questa pagina. Sinceramente non sono al corrente di eventuali riconoscimenti di singoli esami da parte del MIUR, ma il mio consiglio è quello di richiedere bene la modalità con cui vengono riconosciuti i crediti per la singola graduatoria, poi eventualmente muoversi di conseguenza. In ogni caso il corso non è mai stato obbligatorio nemmeno per gli esami in presenza, quindi le dispense possono essere più che sufficienti. Dipende da quanto conosciamo la materia, ma ne riparlerò alla fine di questo post.

Per quanto riguarda gli esami in presenza, è sufficiente contattare un test center e iscriversi. L’elenco completo delle sedi di esame ECDL si trova a questa pagina del sito AICA. Dove peraltro troviamo anche le indicazioni sulla parte più interessante (soprattutto perché non ne ho mai parlato prima): gli esami ECDL online.

Come funzionano gli esami ECDL online

Se seguiamo il link sopra possiamo vedere come gli esami ECDL online non solo hanno la stessa validità e lo stesso riconoscimento di quelli sostenuti presso le sedi accreditate, ma sono addirittura caldeggiati da AICA e dal mondo ECDL in generale.

Esami ICDL online

Come possiamo vedere sul sito ufficiale di ICDL (che è il nuovo nome ufficiale di ECDL, anche se la vecchia sigla ci accompagnerà per molto nella parlata comune), gli esami sostenuti online sono a tutti gli effetti equivalenti, a patto che si svolgano presso un centro accreditato.

L’elenco dei centri ufficialmente abilitati ad erogare gli esami online si trova a questa pagina e dispone di un comodo motore di ricerca per regioni.

Esami ECDL online sedi

Vale la pena di certificarsi online?

Visto che nella domanda mi si chiede anche un’opinione, secondo me dipende molto dalle nostre competenze iniziali e dal nostro obiettivo.

Se siamo già competenti nelle materie digitali e tutto quello che ci serve è l’attestato ICDL / ECDL che le certifichi, allora senza dubbio si tratta di una opportunità imperdibile per ottenere la nostra certificazione senza sprecare tempo e risorse logistiche, nel modo più efficiente possibile.

Se invece la nostra preparazione è claudicante o siamo nuovi della materia, allora probabilmente vale la pena di seguire un corso completo, in modo da avere a disposizione un insegnante che non solo ci guidi per permetterci di superare l’esame o gli esami, ma soprattutto ci trasmetta le reali competenze che ICDL / ECDL offre e che per moltissime persone oggi rappresentano un primo importante passo nella padronanza delle materie digitali.

computer per anziani

Se state preparando un computer per anziani, ingannate gli algoritmi

Come molti probabilmente sanno, i corsi di informatica (o più pomposamente “corsi di Digitale”) sono la mia passione. E negli ultimi anni, grazie alla fiducia dell’Agenda Digitale Biellese mi sto interessando molto ai corsi di informatica per anziani. Facendo ricerche sui computer per anziani mi sono imbattuto in questo consiglio, che francamente è forse il più intelligente che abbia letto. Sostanzialmente, si tratta di quello che ho anticipato nel titolo.

Se state preparando un computer per gli anziani della famiglia, ingannate gli algoritmi

Lifehacker, il sito da cui ho preso spunto, in realtà la fa molto più morbida, ma il concetto di fondo è proprio questo: manipolare gli algoritmi dei vari siti per rendere i contenuti dei siti principali più appetibili per gli anziani, che magari non hanno molta confidenza con il Digitale. E ai quali di sicuro non frega niente dell’ultima challenge in cui i dementi affamati di popolarità si cimentano.

Come preparare un computer per anziani manipolando i vari algoritmi

So che in teoria sembra una roba alla codice swordfish, ma in realtà il principio è molto semplice, ed è stato collaudato con successo dal redditor u/TyrKiyote, che lo ha colludato per YouTube.

Dopo aver preparato il computer per gli anziani con i soliti accorgimenti (scorciatoie sul desktop, sicurezza e così via), si tratta semplicemente di aiutarli a iscriversi ai vari servizi. In questo caso, YouTube. E subito dopo, prima di qualsiasi altra cosa, effettuare qualche ricerca su temi di loro interesse. L’esempio parla di Glen Campbell, ma funziona qualsiasi cosa.

computer per anziani

Che sia orticultura, musica d’annata, giardinaggio, pesca o musei, facciamo in modo di guardare e apprezzare subito video che rientrino nell’interesse della persona per cui stiamo sistemando il computer.

Secondo l’esperienza del redditor, e di altri che hanno provato, fa una differenza enorme.

Possiamo usare lo stesso trucco con tutti i siti che si basano su algoritmi per la scelta dei contenuti

Che sia Facebook o Google, Amazon o un qualsiasi altro sito con filtri “intelligenti”, questo semplice trucchetto ha del miracoloso, secondo quanto riportano da più parti.

Perché un trucco così semplice funziona così bene?

Semplicemente perché gli algoritmi che stabiliscono cosa vediamo e cosa no in realtà non sono così intelligenti come vorrebbero farci credere. Infatti non possono fare altro che raccogliere quelli che sono gli interessi che abbiamo già manifestato e in qualche modo proporci qualcosa di simile.

E se per modificare il comportamento per chi, come me, ha decine di anni e migliaia di ore di navigazione sulle spalle ci vuole moltissimo tempo, su un account nuovo e privo di memoria storica ci vuole pochissimo.

Provare per credere. Se siete curiosi, la prossima volta che avete sotto mano un computer o un dispositivo nuovo, provate a creare un nuovo utente Google, per esempio, ed effettuare un paio d’ore di navigazione monotematica sui siti sopra citati.

In men che non si dica sembrerà che Internet sia costituita solo da quello che avete cercato. Un piccolo trucco con un grande potenziale: dimostrare ancora una volta il grande limite degli algoritmi. Non è un caso che anche le aziende stiano facendo marcia indietro in questo senso, tornano a una gestione più centrata sulle persone.

Un consiglio perfetto anche per i corsi di informatica per anziani

Una delle principali accuse che vengono mosse oggi al mondo digitale è di non essere inclusivo. In particolare, quando tengo i corsi di computer per anziani, l’impressione è che il Web non abbia niente di interessante per loro. E molto spesso è sufficiente qualche ricerca per dimostrare il contrario.

lezioni di computer per anziani

Da questo nasce il mio suggerimento: usiamo il più spesso possibile trucchi come questo. Non devono essere gli utenti ad adattarsi al Digitale: deve essere il Digitale al nostro servizio. E grazie a questo piccolo trucco possiamo fare un passo nella giusta direzione.

Un invito che estendo a tutte le persone che, in qualche modo, si trovano a dover preparare un computer per anziani, o più in generale per principianti. Se è vero che una volta installato e configurato le cose possono funzionare da sole, è anche vero che le prime ricerche, le prime navigazioni, le prime cose cercate costituiscono, nell’era degli algoritmi (semi)intelligenti, una sorta di imprinting, che accompagnerà le persone nei mesi successivi. E noi che sappiamo come funziona abbiamo in qualche modo il dovere morale di fare in modo che siano gli algoritmi al servizio delle persone e non le persone al servizio degli algoritmi.

Perché ho deciso di fare mio questo suggerimento

Sarà oggetto di una serie di post più approfonditi in futuro, ma anni di vita immerso nel mondo digitale mi stanno convincendo che noi utenti abbiamo scelto un ruolo troppo passivo.

Il feed dei social media posta fuffa, ma siamo troppo pigri (o poco competenti) per adattarlo usando i vari “non mi interessa” o “non seguire più”. Le piattaforme video ci mostrano contenuti che non ci interessano, ma usare il “non mi piace” sembra quasi un’offesa. E così via.

Penso che invece sia importante che tutti abbiano piena consapevolezza di quello che leggono, guardano comprano. Consapevolezza che passa anche dal sapere che gli algoritmi possono e devono essere educati per essere al nostro servizio, non viceversa.

E chi, come me, tiene corsi di informatica ha il dovere morale di spiegarlo, per evitare nuove generazioni di utenti inconsapevoli.