Cosa sono i numeri?
Il Maestro Hideyoshi stava tenendo una delle sue lezioni di SEO, quando si rese conto di un forte brusio in fondo alla sala. Gli allievi più lontani si erano accorti che in fondo alla sala si erano raccolti alcuni senpai del Maestro Takuma che argomentavano le parole di Hideyoshi a voce alta.
Chi siete voi che interrompete la mia lezione con i vostri schiamazzi?
Siamo gli allievi prediletti del Maestro Takuma. Lui insegna l’Arte della SEO in modo diverso, e noi pensiamo che abbia ragione. Per questo, riteniamo che tu non sia degno di insegnare in questa scuola.
I segreti della SEO antica
Il maestro Takuma era noto per essere stato uno degli eroi della SEO dell’epoca passata, e i suoi insegnamenti seguivano una rigida tradizione. In particolare, egli era convinto che i numeri fossero tutto e che l’importante fosse raggiungere il maggior numero di persone possibili.
Posizionarsi, ripeteva come un mantra, posizionarsi è l’unica cosa che conta! Bisogna vedere grandi numeri per vedere grandi risultati!
Molti allievi, in particolare quelli provenienti dalle famiglie più antiche delle sette Province, accorrevano da ogni parte per seguire le sue lezioni e apprendere quelli che all’epoca erano noti come i Sette Segreti della SEO.
La SEO moderna non conosce segreti
Il Maestro Hydeyoshi, dal canto suo, si rifaceva a fonti ancora più antiche, in particolare agli insegnamenti del Bushido, che insegnavano come doti irrinunciabili di un vero Samurai prontezza di spirito, flessibilità e capacità di cogliere i cambiamenti. Egli spesso apriva le sue lezioni con alcuni dei distici del Credo Zen dei Samurai, che lui riteneva particolarmente significativi:
Non ho progetti, cogliere l’opportunità è il mio progetto.
Non ho principi, l’adattabilità alle cose, ecco il mio principio.
Non ho tattica, il vuoto e il pieno sono la mia tattica.
Non ho talento, lo spirito pronto è il mio talento.
Inoltre, si rifaceva spesso ai principi della Spada, che insegnano che ogni colpo dovrebbe essere sferrato per essere letale, e al moderno principio del seiryoku-zen’yo, il miglior impiego delle energie.
Le due scuole della SEO a confronto
Secondo Hydeyoshi il principio secondo il quale era indispensabile parlare a tutti indistintamente era superato: molto meglio cogliere fra i molti i pochi con il giusto spirito. E proprio questo lo metteva spesso in contrasto con Takuma e gli altri maestri più tradizionalisti. E spesso gli allievi più scalmanati davano vita a episodi come quello.
Così voi venite nelle mie aule a mancare di rispetto a me e ai miei allievi. Sentiamo dunque cosa avete da dire. Disse Hydeyoshi con il suo solito tono pacato.
Tu insegni che i numeri non sono importanti, e che bisogna scegliere, e parlare con i pochi affini. Ma come puoi pensare di avere successo, se la moltitudine non sa chi sei?
Il Maestro non rispose ma, attraversando tutta l’aula e uscendo dalla porta si limitò a fare cenno a tutti di seguirlo.
I suoi allievi e quelli del Maestro Takuma lo seguirono. Dopo un lungo silenzioso cammino giunsero al grande mercato che si teneva in città quel giorno.
“Il Canto e il Silenzio”
Hideyoshi li condusse prima nei pressi della tenda di un monaco. Al centro della struttura, spoglia ed essenziale, il monaco sedeva in meditazione. In quel momento una anziana signora arrivò a chiedere consiglio. Il monaco infatti offriva cure e medicamenti, come recitava una modesta insegna.
Gli allievi del maestro Takuma rumoreggiavano: “Questo deve essere davvero un monaco da due soldi! Guardate come è vuota la sua tenda! E nessuno si accalca per le sue cure!”.
Hydeyoshi, senza parlare, li condusse poi nei pressi del banco di un imbonitore. Rosso in viso, scarmigliato, si muoveva da una parte all’altra della tenda, stipata di vasi e vasetti, decantando a gran voce le qualità del suo olio di serpente*, tanto che davanti a lui aveva sempre una piccola folla. L’uomo, quasi alterato, parlava in modo serrato, rapido, con un lieve affanno, in tono baritonale, ammiccando alla folla e raccontando i miracoli del suo unguento.
“Questo si che deve essere un grande medico! Che folla, che voce!”. Gli allievi del maestro Takuma erano deliziati.
Rimasero al mercato tutto il giorno. Quando i commercianti iniziavano a ritirarsi, il Maestro divise gli allievi in due gruppi, e li mandò a parlare con il monaco e l’imbonitore.
Tornarono poco dopo. Il maestro diede prima la parola agli allievi del Maestro Takuma.
“L’imbonitore ci ha detto che è stata un’ottima giornata! Non c’è una persona del mercato che non si sia fermata dinanzi ai suoi padiglioni!”
I suoi allievi, recatisi dal monaco, raccontarono:
“Per monaco è stata una giornata tranquilla. Ha meditato, contemplato e curato le persone”.
Tecniche SEO: i numeri che parlano più dei numeri
Hideyoshi sorrise, saggio e benevolo:
Quanti unguenti ha venduto l’imbonitore?
“più trenta!” risposero quasi in coro gli allievi di Takuma
Quante persone ha curato il monaco?
“Dieci”, risposero i suoi allievi.
E quanto costa un vaso di olio di serpente?
“Cento Mon!”
Quante donazioni ha ricevuto il monaco?
“Duemilasettecentoventicinque Mon”.
Vedendo il dubbio che si faceva strada negli occhi degli allievi, prese posto sulle pietre di un giardino poco distante.
Secondo quanto mi dite, sono duecentosettantacinque i Mon che separano l’imbonitore dal monaco. Dunque la mia domanda è questa: secondo voi quanto tempo, fatica, denaro e sforzo richiede il suo lavoro? Guardate quell’uomo ora: dorme sulla sua sedia senza nemmeno aver avuto la forza di chiudere la sua tenda. Il monaco, proprio ora, ha iniziato a fare i suoi esercizi, e la sua tenda è già pronta per domani.
Dunque, il monaco ha parlato con poche persone e tutte, o quasi, hanno scelto le sue cure e gli hanno donato ciò di cui aveva bisogno. Questo è lo spirito del seiryoku-zen’yo, il miglior impiego delle energie.
Il mercante ha dovuto prosciugare ogni sua forza per tenere in piedi la sua rappresentazione per tutto il giorno, e sono certo che il denaro guadagnato in più non sarà nemmeno sufficiente per comprare altro unguento, spostare le sue merci e farle sorvegliare. Questo non è un buon impiego delle energie. Nessuna tecnica SEO, nessun trucco potrà mai restituirvi l’energia che avete sprecato per un vantaggio marginale, che se ne andrà in sforzo, fatica, tempo e risorse. Meglio dunque impiegare fin da subito le energie nel modo migliore, dialogando con le persone che hanno realmente bisogno di voi, senza bisogno di far sentire la vostra voce a chiunque indistintamente. Con le antiche tecniche ottenete il solo risultato di assordare chi non ha bisogno di voi e non avere voce per chi vi sta cercando.
Gli allievi rimasero qualche istante in silenzio. Anche i più audaci non poterono fare altro che guardare il Maestro Hideyoshi con fare di sfida, prima di inchinarsi e allontanarsi.
Lezioni di SEO alla maniera Zen – oltre il racconto
Anche questa volta, dietro a un piccolo divertimento, si nasconde uno degli argomenti che più riscaldano le discussioni sulla SEO (anche se per la verità accade praticamente la stessa cosa in ogni settore del marketing). La “vecchia scuola” vuole che si inseguano le keyword a ogni costo, si parli di un argomento perché “tira” e così via. Il che, nella maggior parte dei casi, genera mostri, soprattutto quando la connessione è evidentemente forzata. Insomma, si costruisce il piano di comunicazione sulla base del traffico delle keyword e del sentiment.
Spesso, durante i miei corsi e le mie lezioni di SEO, definisco questo modo di agire “costruire il piano editoriale con BuzzSumo”, a indicare chi, invece della propria rotta, preferisce lasciarsi trascinare dalla corrente. I difetti principali che vedo in questo sistema sono almeno tre:
- Siamo e saremo sempre schiavi delle mode e delle contingenze (oltre che degli strumenti);
- Non avremo nulla che ci differenzia da chi ha accesso ai medesimi strumenti e usa la stessa tecnica;
- Ma soprattutto, non abbiamo alcuna garanzia di rivolgerci al nostro pubblico.
Una scuola che si sta facendo sempre più strada, anche in questo caso mutuata dal marketing, in particolare da quello non convenzionale, è quella di parlare esclusivamente al proprio pubblico, o quantomeno alle persone che, in qualche modo, hanno affinità con noi.
In altre parole, abbiamo davvero bisogno di una pagina posizionata per una parola chiave “forte” con un contenuto che spesso è al limite dello scam? Se pensiamo di si, chiediamoci cosa ce ne facciamo di quindicimila visitatori al giorno se poi il tempo di permanenza è di dieci secondi e il bounce rate è al 96%. Abbiamo sprecato tempo ed energie per coinvolgere 600 persone, forse. Se avessimo parlato alla nostra nicchia, con ogni probabilità avremmo ottenuto lo stesso posizionamento con una frazione dello sforzo, con il vantaggio di avere un pubblico molto più fedele, che probabilmente tornerà a prescindere dai motori di ricerca (il fine ultimo, per chi non vende, deve essere il bookmark!).
Oltretutto, ci addentriamo decisamente nelle finezze, avere meno utenti significa usare meno risorse del server, meno banda, meno memoria e in generale avere meno “grane” tecniche.
Pochi ma buoni? Non proprio ma…
Ovviamente il vantaggio è più percepibile per i siti commerciali: chiunque vorrebbe avere il 100% degli utenti che acquistano!
Ma anche per chi guadagna sulla pubblicità o comunque ha un modello di business basato sui contenuti, per controintuitivo che possa sembrare, è preferibile avere un numero minore di utenti di qualità invece di servire decine di migliaia di pagine per sessioni da 1,10 pagine di media. Perché?
Semplice: se una persona naviga a lungo sul nostro sito, significa che ha trovato quello che sta cercando. Di conseguenza, se siamo stati bravi anche con l’advertising, significa che probabilmente anche i nostri annunci (o le iniziative di affiliazione, o quello che vogliamo) sarà ugualmente pertinente. Quindi, più interessante.
Quindi, ecco che ritorna attuale il il miglior impiego delle energie: più saremo accorti, più i nostri sforzi saranno efficaci.
#writeforhumans
Immagine di apertura dell’utente ncoll36 di Deviantart, rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0.