Brexit, non sono preparato, quindi dico solo una cosa di pancia. Secondo me è principalmente un problema di immagine e di comunicazione. Pensando a caldo, le prime cose che mi vengono in mente sulla UE sono cavilli burocratici e leggi assurde come quelle per regolamentare la produzione della mozzarella di bufala o i formaggi di alpeggio.
Razionalmente so che non è così, molti dei corsi nei quali insegno per esempio sono almeno cofinanziati con fondi europei. Ma quanti lo sanno? Quanti sanno come funziona un PISU come quello che ha permesso a Biella di avere una nuova piazza e una nuova biblioteca, che possono piacere o non piacere, ma quantomeno sono nuove e soprattutto sono state realizzate con un importante contributo di fondi europei?
Potrei andare avanti ancora a lungo, ma il punto è sempre il solito: nel nostro mondo, in cui vince la sensazione sulla riflessione, a tutti i livelli, comunicare bene diventa un bisogno primario.
Perché l’uomo della strada vota in base alla caciotta che ha sotto il naso e non al tavolo imbandito che vedrebbe se solo se la spostasse da davanti agli occhi. from Facebook
via IFTTT